Buona amministrazione e legalità
Buona amministrazione & Cultura della legalità un nuovo percorso di condivisione e crescita per l'integrità dei processi
A pochi giorni dell'approvazione del Nuovo Piano Nazionale Anticorruzione dell'ANAC abbiamo il piacere di presentarvi il primo numero di questa newsletter che vorrebbe contribuire a promuovere la cultura della Legalità e della Buona amministrazione, supportando la crescita e la consapevolezza delle buone pratiche, anche attraverso il confronto virtuoso con altre realtà istituzionali e diffondendo la conoscenza degli strumenti utili allo scopo.
Le buone pratiche sono importanti perché rappresentano uno scudo che protegge da disfunzioni di vario ordine. Lo stesso Presidente di ANAC, intervenendo durante la 42^ Assemblea dell’Anci a Bologna, il 12 novembre scorso, ha spinto ad una lettura virtuosa delle buone pratiche, che non devono essere viste come un onere che appesantisce l’attività amministrativa, né come un ostacolo al perseguimento degli obiettivi istituzionali delle amministrazioni e degli enti pubblici.
In che senso, allora, le buone pratiche rappresentano un “importante alleato” della pubblica amministrazione?
Senz’altro, esse garantiscono di amministrare meglio, in modo più celere ed efficace, accrescendo la credibilità della pubblica amministrazione e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Infatti, secondo Busia, “la prevenzione della corruzione coincide con l’obiettivo di garantire la buona amministrazione, usare bene le risorse pubbliche e offrire migliori servizi ai cittadini: tutto questo non può essere lasciato all'improvvisazione. Richiede una pianificazione rigorosa che coinvolga non solo ANAC come Autorità competente, ma tutti i comuni e le amministrazioni interessate, con una prospettiva di medio termine e impegni concreti e verificabili”.
Tali considerazioni ci aiutano a comprendere meglio, quindi, l’importanza dei Piani anticorruzione, strumenti operativi attraverso i quali tutte le amministrazioni e gli enti pubblici programmano la promozione della legalità, con l’indicazione di misure, suggerimenti operativi e buone prassi da seguire. In effetti, i Piani anticorruzione sono portatori di meccanismi virtuosi, non solo per l'immagine istituzionale pubblica, ma anche per i cittadini che li apprezzano come forma di tutela concreta dai fenomeni di maladministration.
Pertanto, così come il PNA, tutti i Piani anticorruzione trattano i principali rischi di corruzione e contengono le misure per evitarli: insomma, sono funzionali alla buona gestione, integrando legalità e performance amministrativa in un'unica cornice programmatica. Da qui l’invito di Busia a considerare i Piani anticorruzione come un processo continuo che richiede attività importanti e complementari tra loro, come l’analisi dei processi interni, la verifica delle aree più critiche, il monitoraggio costante e il coinvolgimento del personale e degli stakeholder.
La Trasparenza, all’interno di questo quadro, è un altro prezioso indicatore della qualità della gestione pubblica: essa consente ai cittadini di conoscere dati e informazioni, in modo da rendere effettivo il dibattito pubblico, riducendo o azzerando le asimmetrie informative tra potere pubblico e collettività e alimentando il dovere della pubblica amministrazione di dare conto dei risultati e dell’integrità dei processi decisionali.
La Trasparenza, dunque, abbraccia l’integrità pubblica che deriva da una costante osservanza di valori etici condivisi, principi e norme, al fine di difendere gli interessi pubblici fornendo un vero e proprio servizio ai cittadini, alle imprese e, più in generale, ai portatori di interesse, nell’ottica di un governo aperto. Vi è, poi, un altro volto della Trasparenza, ossia quello che vede i cittadini coinvolti in buone pratiche come la consultazione pubblica e la partecipazione alle decisioni e agli stessi meccanismi di controllo attivo sull’integrità dei processi decisionali, sulla qualità della spesa pubblica e sull’efficacia delle politiche pubbliche: è la trasparenza reattiva - riferita anche all’accesso civico - che consente agli stessi decisori di recepire informazioni utili all’attuazione delle politiche pubbliche.
Con questo primo numero della newsletter, siamo lieti di inaugurare un nuovo percorso di condivisione e divulgazione dei valori e delle finalità appena accennati, con l’intento di coinvolgere attivamente l’Agenzia, anche con la partecipazione - di chi lo volesse - alla composizione dei singoli numeri e, perché no, alla scrittura delle stesse news.
Proponiamo quindi, per iniziare, un approfondimento sul whistleblowing, con un articolo pubblicato nella rivista giuridica bimestrale Giornale di diritto amministrativo 5/2025 del prof. Sabino Cassese. A seguire ci avvicineremo a Transparency International, per capire meglio chi è e cosa fa, in vista delle 3 sessioni formative che terrà per l’Agenzia: il 27 novembre, il 4 dicembre e, più avanti, nel mese di febbraio.
Infine, alcune pillole informative sul nuovo PNA di ANAC appena approvato e sulla consultazione pubblica dell’Agenzia che sta per essere avviata, per l’aggiornamento del nuovo Piano anticorruzione.
