La Regione Puglia ragiona circa le trivellazioni di mare e di terra
La Regione Puglia ha indetto presso la fiera di Bari una riunione per riordinare la questione del "no triv". Poiché grazie alla attenta e precisa ricognizione effettuata dal circolo Arci di Foggia, , si è scoperto che la questione delle trivelle non interessa solo il mare, con il pericolo per ora scongiurato delle perforazioni al largo del Gargano e nei pressi delle isole Tremiti, ma anche la terraferma. E' impressionante il numero delle autorizzazioni che potrebbero essere concesse con il cosiddetto decreto della semplificazione agitato nelle ultime settimane al ministero dell'Ambiente e dal Governo nazionale: ben 14 relative alla coltivazione di pozzi e 7 nuove ispezioni sottoterra con macchinari che, sul piano dinamico, provocano l' effetto di una scossa tellurica. È urgente quindi ragionare sull' opportunità di certe iniziative - caldeggiate dagli ultimi due governi italiani- che non fanno altro che danneggiare l'ambiente per un ritorno economico energetico.
Presenti alla riunione i rappresentanti di nove comuni della Capitanata, compreso il capoluogo, il Parco nazionale del Gargano e numerose associazioni ambientaliste
Da non dimenticare che è protagonista una regione ed e una provincia che ha una produzione sovrastimata di energia pulita (soprattutto con la collocazione di centinaia di impianti eolici) che viene esportata fuori dai confini regionali. Non solo. La ricognizione dell' Arci - ed il rilancio dei No Triv in sede regionale ¿ trapela forte anche l' idea di uno scavalcamento dei territori e delle popolazioni che non vengono sufficientemente coinvolte ed informate sull' uso, spesso disinvolto, del proprio ambiente.